L'angoscia sfibrante di un dolore senza tregua
mi distoglie, ˜rtalo, da ogni volontá di vivere
e nell'incertezza di questa sofferenza non penso più
di trovare nelle parole il conforto della poesia:
l'onda che nasce dal gorgo di Lete ora, ora
bagna il piede pallido ora di mio fratello:
strappato ai miei occhi, la terra di Troia
ora lo dissolve sotto il peso della sua collina.
Ti parler˜ e non ti sentir˜ parlare,
mai, mai più ti rivedr˜, fratello mio:
amato più della mia vita, sempre ti amer˜,
sempre mi terr˜ in cuore il pianto per la tua morte,
come l'usignolo tra le ombre più folte dei rami
piange nel suo canto la sorte straziante di Iti.
Ma anche in cos’ grande tristezza, ˜rtalo,
eccoti questi versi tradotti da Callimaco,
perchÈ tu non creda che, disperse nel vento,
le tue parole mi siano sfuggite dalla mente,
come scivola dal grembo di una ragazzina
il pomo che in segreto le don˜ l'innamorato,
quando, scordatasi d'averlo fra le pieghe della veste,
sussulta trasognata all'arrivo della madre
e le sguscia via: cade in terra il pomo rotolando
e il suo viso afflitto avvampa di vergogna.